Mio padre è stato un pilota dell’AM per 40 anni totalizzando più di 9000 ore di volo su jet ed elicotteri. Fin da piccolissimo ho vissuto l’ambiente dell’AM dove l’amore per il volo si intreccia con i valori tipici delle forze armate. Sono invalido a causa di un incidente di volo occorsomi durante il corso per ottenere il brevetto di pilota di ultraleggero mentre inseguivo il sogno di poter far parte dell’AM. Ho avuto il desiderio di organizzare l’evento di duathlon all’interno dell’aeroporto del 51° Stormo di Istrana perché la passione per il volo mi ha permesso di superare il difficile momento personale occorsomi da ragazzo, ispirandomi a trovare la forza per far fronte alle insidie quotidiane che un invalido deve affrontare. Ringrazio perciò il 51° Stormo di Istrana per averci dato la possibilità di coniugare l’emozione del volo con le possibilità che lo sport offre alle persone disabili di ricominciare a mettersi alla prova per recuperare fiducia in sé stessi e nella vita.
Lo sport per me è uno strumento che favorisce l’Integrazione attiva degli invalidi nella società: condividere contemporaneamente lo stesso campo di gara porta alla scoperta dell’altro, alla conoscenza e alla relazione fra mondi diversi. Questo accade sia dal punto di vista dei normo dotati sia dal punto di vista dei disabili: diversity & inclusion.
Avere un obiettivo comune e poter osservare come ognuno cerchi di raggiungerlo sulla base delle proprie possibilità fisiche ed intellettive può essere riassunto nel mio motto: “diversamente uguali”.
Quando una persona fa attività sportiva mette in campo molti valori come impegno, forza di volontà, determinazione, rispetto delle regole. Un punto di forza del fare attività assieme sta nel fatto che i normo dotati possono riconoscere i propri valori nei disabili con cui condividono quell’esperienza. Di conseguenza nasce un atteggiamento di rispetto e viene perciò conferita dignità al “diverso”.
Mio padre è stato un pilota dell’AM per 40 anni totalizzando più di 9000 ore di volo su jet ed elicotteri. Fin da piccolissimo ho vissuto l’ambiente dell’AM dove l’amore per il volo si intreccia con i valori tipici delle forze armate. Sono invalido a causa di un incidente di volo occorsomi durante il corso per ottenere il brevetto di pilota di ultraleggero mentre inseguivo il sogno di poter far parte dell’AM. Ho avuto il desiderio di organizzare l’evento di duathlon all’interno dell’aeroporto del 51° Stormo di Istrana perché la passione per il volo mi ha permesso di superare il difficile momento personale occorsomi da ragazzo, ispirandomi a trovare la forza per far fronte alle insidie quotidiane che un invalido deve affrontare. Ringrazio perciò il 51° Stormo di Istrana per averci dato la possibilità di coniugare l’emozione del volo con le possibilità che lo sport offre alle persone disabili di ricominciare a mettersi alla prova per recuperare fiducia in sé stessi e nella vita.
Lo sport per me è uno strumento che favorisce l’Integrazione attiva degli invalidi nella società: condividere contemporaneamente lo stesso campo di gara porta alla scoperta dell’altro, alla conoscenza e alla relazione fra mondi diversi. Questo accade sia dal punto di vista dei normo dotati sia dal punto di vista dei disabili: diversity & inclusion.
Avere un obiettivo comune e poter osservare come ognuno cerchi di raggiungerlo sulla base delle proprie possibilità fisiche ed intellettive può essere riassunto nel mio motto: “diversamente uguali”.
Quando una persona fa attività sportiva mette in campo molti valori come impegno, forza di volontà, determinazione, rispetto delle regole. Un punto di forza del fare attività assieme sta nel fatto che i normo dotati possono riconoscere i propri valori nei disabili con cui condividono quell’esperienza. Di conseguenza nasce un atteggiamento di rispetto e viene perciò conferita dignità al “diverso”.